(2004) Mercati e Città, Luoghi di scambio e d’incontro, Prismi Editore
Il mercato, in termini politici, è in sistema economico basato sulla circolazione delle merci e sulla libera concorrenza: in termini commerciali è una tipologia e una modalità di vendita che si caratterizza nel concentrare, in un unico luogo, più unità commerciali al dettaglio. Gestite da venditori autonomi operanti su aree pubbliche – coperte o scoperte – integrate con il tessuto urbano e sociale della città, per connotarsi come luogo di scambio in cui, nello spartano rapporto tra venditore e acquirente, sono chiamati in gioco, dall’emozione e dal coinvolgimento, tutti e cinque i sensi (vista, udito, odorato, gusto e tatto), per regolare lo scambio di merci e di denaro.
Nell’attuale società globalizzata, pervasa di centri commerciali e super-mega magazzini, estranei, kitsch e robotizzati, non più interieur, ma anonimi spazi di attraversamento, il perpetuare della presenza del mercato quale luogo di socializzazione, di animazione e quindi di valore aggiunto allo spazio urbano favorisce l’economia locale e quindi il profitto.
Un obiettivo che implica la ricerca, da parte delle amministrazioni pubbliche, delle associazioni commerciali e dei progettisti, di soluzioni che coniughino tradizione e innovazione finalizzate alla riqualificazione urbana, cercando di evitare “il tranello della modernità”: il progresso non è sempre sinonimo di qualità.
E’ certamente un problema la scomparsa ed anche il superamento del commercio “ambulante”, particolarmente nelle città benestanti. Non è per nostalgia che si richiama la presenza della “bancarella”, ma per il piacere di trovare nel mercato prodotti rari o particolari, di scoprire, attraverso il dialogo con il venditore, mondi diversi, curiosità, storie di vita, di osservare il rito dell’installazione e della rimozione delle bancarelle, per poi assistere, magari sulla stessa area, a qualche altro evento. Un’atmosfera certamente impossibile nel commercio razionalizzato! Ma come mediare questa situazione, garantendo la qualità della vita sia all’”ambulante” che all’acquirente? Una risposta potrebbe essere possibile se amministratori, commercianti e progettisti riuscissero a trovare delle soluzioni per realizzare forme innovative di “quel” mercato, che ognuno di noi cerca, quando gira per il mondo per conoscere, comprare, fotografare e fantasticare.